Jean Louis Fargeon (1748 – 1804) Maître Gantier et Parfumeur della Corte di Versailles

Insegna di Fargeon

Questa storia inizia nel sud della Francia, nell’attuale Occitania un tempo chiamata Languedoc-Roussillon, regione che si affaccia sul mediterraneo e gode di inverni miti e umidi, ed estati soleggiate con scarse precipitazioni. In questo clima la macchia mediterranea sprigiona profumi che sanno di agrumi ed erbe aromatiche. Bergamotti, limoni e arance che si fondono al timo, al rosmarino e alla lavanda.

Montpellier, nota per la sua università e la scuola di medicina, tra il XVII e il XVIII secolo attraversò un’epoca di prosperità economica. Il suo porto sul mediterraneo, pari a quello di Marsiglia, favorì lo sbarco delle spezie provenienti dal lontano oriente, quali legni di sandalo e cannella. Nuovi ingredienti e nuovi aromi entrarono nei laboratori di farmacisti, speziali e profumieri.

MARIE ANTOINETTE di Jean-Baptiste-André – © Château de Versailles, Dist. RMN / © Christophe Fouin

Nel cuore di Montpellier, si trovava la boutique di un’antica famiglia di farmacisti-speziali “Le Vase d’Or”. Tavoli in legno, credenze, vetrine e mensole sui quali erano disposti numerosi vasi e flaconi di tutte le forme. All’interno vi si trovavano oli, polveri e acque profumate aromatizzati alla rosa, al gelsomino, al narciso e ai fiori d’arancio.

Nel negozio si vendevano anche saponi, sacchettini profumati, paste e creme, spugne e puff da cipria, borse e cestini, tabacchiere, stoffe, guanti e muffole, giarrettiere e i famosi e simpatici nei. In fondo alla boutique, in calderoni, alambicchi e mortai, prendevano vita misteriose e segrete ricette profumate.

Tra le essenze profumate, al canto delle cicale, nell’Agosto del 1748 nacque Jean Louis Fargeon, il futuro profumiere di Maria Antonietta.

Maria Antonietta in vestaglia di Charles Leclercq Olio su tela (1776-1778) © Château de Versailles, Dist. RMN / © Christophe Fouin

Il naso è la porta dell’anima

Fin da piccolo, Jean Louis Fargeon, capì che la sua missione era quella di preservare la bellezza e il fascino della freschezza femminile unendo l’arte profumiera a quella della cosmetica. Non era solo una questione di chimica. Egli, non si accontentò di riprodurre o creare nuove ricette, scoprì la sensibilità di Rousseau, secondo il quale

“l’uomo che sente supera l’uomo che pensa”

L’immaginazione s’impone alla ragione, il mondo reale si misura, quello immaginario no, è infinito. Dall’educazione dei sensi si rese conto di come “Il naso sia la porta dell’anima” e di quanto l’olfatto fosse in grado di modificare l’umore, suscitare tumulti e rievocare lontani ricordi.

Il padre profumiere, filosofo e con un grande fiuto per gli affari, colse immediatamente il suo talento e lo istruì ambiziosamente affinché potesse trasferire la loro boutique a Parigi, presso una clientela più raffinata e benestante. In quegli anni Grasse diventò il centro mondano celebre per l’arte profumiera, mettendo in secondo piano quello di Montpellier. Il giovane Jean Louis studiò e lavorò duramente, imparando ad esprimersi con eleganza per puntare dritto alla corte di Versailles.

Wertmüller
Maria Antonietta in tenuta da caccia di Adolf Ulrik Wertmüller (1788)

E così fu. Cominciò a sperimentare ed ampliare le ricette di famiglia con ingredienti rari e costosi. Creò cosmetici a base di oli e polveri, ciprie per sbiancare il colorito della pelle, fard e rossetti per colorarla, paste per i denti e l’igiene orale. Come da tradizione di Montpellier imparò l’arte di confezionare guanti, di tingerli e profumarli ai fiori d’arancio, alla rosa e al gelsomino.

Nel 1770, l’eco dei grandi festeggiamenti per l’arrivo in Francia della delfina austriaca quindicenne e del sontuoso matrimonio, arrivò fino a Montpellier. La descrizione della sua bellezza, giovane e fresca e della sua raffinatezza, nell’immaginario di Jean Louis Fargeon fecero di lei la cliente ideale, tanto da voler diventare il profumiere fornitore della Corte di Versailles.

MARIA ANTONIETTA CON GUANTI – Marie-Antoinette devant le temple de l’Amour – © Château de Versailles, Dist. RMN / © Christophe Fouin

Alla conquista di Versailles

Con Maria Antonietta Parigi divenne più che mai la capitale del lusso, centro del gusto e dell’eleganza. Tre anni dopo, all’età di venticinque anni, il profumiere si mise in viaggio. Era talmente determinato che non si lasciò intimorire dagli odori insopportabili causati dalle scarse condizioni igieniche che lo accolsero al suo arrivo. Grazie all’apprendistato presso la boutique della vedova Vigier, potè avere accesso alla sua prestigiosa clientela, tra i quali l’esigente Madame du Barry, il re Luigi XV e le dame di Maria Antonietta

La regina, soffocata dalla rigida etichetta della corte, annoiata dalla solitudine e dal disinteresse del marito, colmò questo vuoto lasciandosi andare ad uno stile di vita frivolo e leggero. Nel giro di breve tempo si circondò di artisti, decoratori, stilisti e parrucchieri che alimentarono con creatività e stravaganza i suoi capricci. Professionisti apparentemente bizzarri, ma in realtà abili e ambiziosi commercianti che seppero soddisfare i suoi bisogni con grande astuzia.

Guanti di Maria Antonietta a Versailles © Château de Versailles, Dist. RMN / © Christophe Fouin

Anche Fargeon, grazie al suo intuito e al suo talento, riuscì a conquistare la sua fetta di mercato presso la corte. La regina amava completare la sua toilette con guanti bianchi o grigio polvere, dato che la specialità di Montpellier erano proprio i guanti profumati, questi, recapitati su un letto di rose rosse, furono il suo biglietto da visita per conquistare la sovrana.

Confezionò un paio di guanti in morbida pelle di capretto bianca. Li trattò con una miscela di olio di mandorla, cera bianca e acqua di rose affinché potessero lasciare idratate le mani della regina durante le uscite a cavallo, e allo stesso tempo, diffondere un gradevole profumo di violette, giacinti, garofani rossi, muschio e giunchiglie.

Vigée-Lebrun, Elisabeth-Louise – Dettaglio – Olio su tela – © Photo RMN-Grand Palais

Lui rimase conquistato dalla sua eleganza, lei soddisfatta ordinò qualcosa che potesse rendere più gradevole il momento del bagno. A differenza di Versailles, alla corte austriaca, l’imperatrice Maria Teresa educò le figlie ad una meticolosa igiene personale. Maria Antonietta, quindi, era solita immergersi nella vasca da bagno, ma dovette farlo indossando una lunga camicia di flanella bianca per mettere a tacere sgradevoli commenti diffamatori in merito.

Il profumiere preparò dei sacchetti da bagno a base di mandorle, semi di lino, gigli e malva e altre piante aromatiche che sprigionassero un profumo avvolgente. Sapendo che la regina non apprezzava la pompa magna della corte, li chiamò “Bain de Modestie”. Fu decisamente un’abile azione di marketing!!

Vasca da Bagno di Maria Antonietta a Versailles © Château de Versailles / © Christophe Fouin

Da apprendista a fornitore della Corte

Victoire, la moglie di Jean Louis Fargeon, gli suggerì di cercare una collaborazione con Léonard, il coiffeur della regina, diventando il suo fornitore di ciprie e unguenti di qualità, largamente impiegati per le strabilianti acconciature, o con Madame Bertin, come profumiere delle stoffe.

La regina gradiva le acque aromatizzate alla rosa, alla violetta e al gelsomino, ma un po’ alla volta preferì i profumi più concentrati, decisamente più costosi per via della materia prima e dei tempi di lavorazione. I flaconcini dei suoi preferiti venivano custoditi in sontuoso mobile chiusi a chiave.

Finalmente Fargeon era diventato fornitore di numerosi articoli per la toilette:

unguenti agli agrumi, acque profumate, spazzole, pettini e accessori per acconciature, nei, prodotti per l’igiene orale quali spazzolini da denti o da lingua, spugne, saponette, sacchettini profumati e ricamati, profuma biancheria, stoffe preziose, ventagli, guanti, barattoli di porcellana fine, incensi e pout-pourris per profumare gli ambienti.

Purtroppo questa nicchia così selettiva si rivelò ben presto insolvente, Fargeon dopo aver toccato la bancarotta nel 1779, cominciò a diversificare la clientela ed iniziò ad esportare i suoi prodotti sull’intero territorio francese, in Inghilterra e perfino negli Stati Uniti.

Maria Antonietta con la piccola Madame Royale Maria Teresa e Luigi Giuseppe nei giardini di Versailles – Adolf Ulrik Wertmüller – Olio su tela (1785)

“Parfum de Trianon” I ricordi bucolici del Trianon racchiusi in un flacone

Finalmente anche per la Maria Antonietta arrivò la gioia della maternità, si trasferì al Trianon abbandonando gli sfarzi della corte e prediligendo uno stile di vita più campestre.

Il contatto con la natura e il desiderio di semplicità si sposarono con un look più sobrio: una veste neoclassica in mussola bianca chemise à la reine, un cappello di paglia e capelli liberi al vento. Per le gravidanze Jean louis Fargeon creò delle fragranze rilassanti e in seguito al parto degli oli per contrastare la caduta dei capelli.

Un giorno Maria Antonietta, chiese a Fargeon di farle visita al Trianon nelle prime ore della mattina, per accompagnarla nella sua passeggiata e immergersi tra i profumi sprigionati dalla natura circostante. Qui la sovrana gli chiese di catturare in una boccetta l’essenza di quel luogo a lei tanto caro, per portarlo con se ovunque. Probabilmente, il suo reale desiderio, era quello di custodire una serie emozioni più intime che quel paradiso bucolico le aveva regalato.

Ad un certo punto, la regina si sedette su una panchina in pietra di fronte al Belvédère, gli raccontò di come avesse progettato la ristrutturazione prediligendo la natura, i fiori e i profumi e infine gli chiese di realizzare un profumo per un elegante e virile gentiluomo (naturalmente il misterioso destinatario non era Luigi XVI).

Fargeon creò così il “Parfum de Trianon”: la rosa protagonista, fu accompagnata da note di fiori d’arancio, lavanda, violetta, ambra, iris, gelsomino, giglio, muschio, cedro e bergamotto.

Finalmente aveva realizzato il suo sogno, servire la regina di Francia! Questo lo autorizzò perfino a partecipare al rito della toilette.

Maria Antonietta en Gaulle (1783) – Il famoso abito in mussola bianca contestato dal popolo perché non ritenuto appropriato per una Regina.

Gli anni della rivoluzione

Purtroppo la grave crisi finanziaria portò alle violente sommosse e nel 1789 alla presa della Bastiglia. I sovrani lasciarono Versailles e si trasferirono al palazzo delle Tuileries. Qui Maria Antonietta continuò a ricevere le sue fragranze dall’apprendista di Fargeon, Pierre-François Lubin.

In questo clima di terrore, ai primi di giugno del 1791, Fargeon ricevette un biglietto per presentarsi alle Tuileries ed essere ricevuto dalla regina. Quando arrivò riconobbe nell’aria le essenze racchiuse nel “Parfum de Trianon”, ma ebbe un inquietante presagio sentendo il profumo sgradevolmente alterato. Non solo, il suo naso fino riconobbe anche il passaggio dell’uomo misterioso al quale era destinata la fragranza virile che Maria Antonietta gli aveva ordinato.

Si trattò, probabilmente, del Conte di Fersen che nei giorni a seguire aiutò i reali nella tentata fuga a Varennes. In quella visita alle Tuileries Jean Louis Fargeon ricevette un consistente ordine da Maria Antonietta.

Flaconi di profumo di Maria Antonietta – Credit: Wikipedia.

Dopo esser stato processato e scampato alla ghigliottina, continuò i suoi affari come fornitore della corte imperiale. Nel 1801 pubblicò “L’arte del profumiere, o Trattato completo della preparazione di profumi, cosmetici, unguenti, pastiglie, odori, oli antichi, essenze, bagni aromatici e guanti profumati, ecc. Contenenti diversi nuovi segreti per abbellire e preservare la carnagione delle donne, per cancellare le macchie e le rughe del viso e per tingere i capelli. Lavoro seguendo la chimica del gusto e dell’olfatto”.

Si spense il 9 novembre 1806 lasciando la sua eredità ai figli che nel 1824 la passarono alla maison Gellé Frères.

Black Jade di Lubin – credit: lubin.eu

BLACK JADE di Lubin

Se siete curiose e volete immergervi nel “Parfum de Trianon”, la maison francese Lubin, fondata proprio dall’apprendista di Fargeon nel 1798 una volta tornato a Parigi alla fine della rivoluzione, ha ricreato la ricetta nel suo “Black Jade”, ovvero il flacone di giada nera nel quale la regina portava con se la fragranza, per proteggerla dalla luce del giorno. 

M.A. Sillage de la Reine

Se invece volete approfondire la storia di Jean Louis Fargeon, vi consiglio la celebre biografia scritta da Elisabeth de Feydeau “Jean-Louis Fargeon, parfumeur de Marie-Antoinette” per Les Métiers De Versailles Edition Perrin. Durante le ricerche presso gli archivi internazionali, la De Feydeau è riuscita a trovare gli ordini della regina con i suoi gusti dei profumi.

Il “Parfum de Trianon” è diventato così il rarissimo “MA Sillage de la Reine” ricreato dal naso di Francis Kurkdjian in occasione della presentazione del libro nel 2005.

Il ricavato della vendita di questa rarità ha contribuito al restauro degli appartamenti della Regina a Versailles, nello specifico all’acquisto di un necessaire da viaggio appartenuto a Maria Antonietta.

Il profumo è stato realizzato seguendo le tecniche del XVIII secolo. 10 flaconi da 25cl numerati in cristallo Baccarat venduti a 8.000 euro per l’Edizione Prestige e 1000 flaconi da 25ml a 350 euro per l’Edizione in serie limitata.

Il profumo è caratterizzato da note di iris, rosa, gelsomino, tuberosa, lavanda, violetta, bergamotto, fiori d’arancio, legno di cedro, legno di sandalo, muschio di Tonkin, ambra grigia e olio di galbano.

Avevo deciso di leggere la biografia della Feydeau per comprendere meglio la storia del profumiere di Maria Antonietta e poterlo illustrare. In realtà adesso ho deciso che devo assolutamente comprarmi dei morbidi guanti di profumati :)) No scherzo, adesso vorrei puntare nuovamente la mia mongolfiera in direzione Montpellier, Grasse e Versailles.

La magia più grande rimane racchiusa nel giardino segreto profumato del Trianon.

Vi saluto fino alla prossima avventura nel mondo dei profumi lasciandovi con il ritratto illustrato per “Le Illustrissime” di Monsieur Fargeon. 

À bientôt Madame Framboise

JEAN LOUIS FARGEON Profumiere di Maria Antonietta

Come si sarebbero sbizzarriti a corte nel settecento se avessero avuto un Social Network tutto per loro? 

Qui puoi saperne di più sul mio progetto illustrato dedicato alla stravagante community di InstaVersailles nel XVIII secolo! Gli Influencers della cerchia di Maria Antonietta saranno i protagonisti di questo spiritoso e immaginario social network

JEAN LOUIS FARGEON Profumiere di Maria Antonietta

Se volete scoprire come è nata l’acqua di colonia vi aspetto qui

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*